Chiara Lubich da Sierre

Lettera di Chiara Lubich da Sierre a Giancarlo Pallavicini, il 30 Giugno 2000, sull'impegno nel portare avanti il progetto  dell'Economia di Comunione

 

 

 

Dal mio blog: INCONTRO CON EMMAUS PER L'ECONOMIA DI COMUNIONE
www.giancarlopallavicini.it/blog
A Rocca di Papa nella sede del Movimento dei Focolari ho fatto visita alla Presidente Maria Voce "Emmaus", alla quale si sono poi aggiunti i responsabili dell'economia, della cultura e altri, compresi i coordinatori delle iniziative nel Continente africano. Diversi, e tutti coinvolgenti, gli argomenti trattati, fra i quali la ricostruzione dell'ospedale “Moyi mwa Ntngo, di Kinshasa, sorto con le donazioni della Fondazione Onlus c...

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Per le iniziative avviate con l'Economia di Comunione in Congo si veda in "Cultura": Solidarietà/Moyi mwa Ntongo

http://www.giancarlopallavicini.it/cultura/solidarieta/moyi-mwa-ntongo-kinshasa

 

Risposta allo storico dell'economia Stefano Baietti: Economia di Comunione

 

Caro Stefano Baietti, anzitutto grazie per l'avvio di questa amichevole chiacchierata sull' "economia di comunione", così chiamata da Chiara Lubich, anche su mio suggerimento, per distinguerla dall' "economia di comunità" o "comunitaria", di Adriano Olivetti.

All'origine della decisione di Chiara Lubich di dare vita all' Economia di Comunione" all'interno del "Movimento dei Focolari", pure a seguito dei colloqui sul mio modo di intendere l'economia, vi era, oltre alla ferma volontà di far vivere nell'attività economica la particolare spiritualità del suo movimento, la consapevolezza, da me trasmessale, che l'attività  economica nel suo assieme dovesse  ricuperare la dimensione relazionale con le altre istanze riguardanti l'uomo ed il suo ambiente  culturale e naturale, attraverso un'articolazione degli obiettivi strategici, secondo il mio "Metodo della scomposizione dei parametri", da conseguire con una prassi tendente  a vivere il Vangelo, per i partecipanti al Movimento. 

In prospettiva questa forma di economia si sarebbe dovuta proporre come modello per tutti, a prescindere dalla credenza religiosa e dall'intensità vocazionale a viverla.  Nella fase di avvio dell' "economia di comunione" è stato giustamente posto l'accento soprattutto sulla particolare destinazione del risultato finale dell'esercizio e sui rapporti con gli addetti e gli altri portatori di interesse ispirati alla fratellanza in Cristo.

Le precarie condizioni di salute di Chiara Lubich hanno successivamente ritardato il passaggio da una circoscritta esperienza sorretta da motivazioni spirituali ad una più diffusa applicazione, nonostante i tempi fossero sempre più inclini a riconoscere la valenza anche economica di un'attività d'impresa che persegua, oltre al profitto, pure una serie di altri obiettivi non direttamente economici, ma in grado di apportare valore all'impresa.

Un salto di qualità ancora in gran parte da compiere, cui si può contribuire più dall'esterno che non dall'interno del Movimento dei Focolari, per l'intenso condizionamento, ancorché spiritualmente opportuno, esercitato dalla ricerca di vivere totalmente il Vangelo.  Atteggiamento illuminato e da condividere sul piano religioso per tutto quanto possibile, ma riservato ai "chiamati" a viverlo. Nell'ampia azione divulgatrice svolta ed in svolgimento appare sempre prevalente l'aspetto spirituale, meritoriamente perseguito all'interno del movimento, e risulta ancora carente la comprensione e il perseguimento di finalità che vadano oltre gli aspetti interni al Movimento, peraltro sollecitati a me direttamente da Chiara Lubich, anche nella sua lettera da Sierre, del 30 Giugno 2000, che ho allegato alla bozza della mia relazione del 20 Settembre u.s. alla Link Campus University di Roma. Ciò premesso, torno all' evento dell' Università della Tuscia, che tanto amichevolmente mi hai segnalato, per condividere con te la stranezza del titolo, che vorrebbe essere originale, ma resta soltanto incomprensibile, anche volendo stuzzicare la fantasia.

Tra i relatori vi è Luigino Bruni, che conosco e apprezzo, intervenuto in un secondo tempo nel mondo dell' "economia di comunione", della quale è divulgatore particolarmente assiduo e attento alla dimensione "interna", dal quale tendo ancora a distinguermi, pur in Unità con i vertici del Movimento, nella speranzosa attesa che, prima o poi, l'orizzonte si apra. Ma forse il ritardo  è anche attribuibile al mio avere evitato di esercitare qualche utile pressione. Forse lo farò più avanti, in ciò sollecitato anche da questa chiacchierata con te.

Un abbraccio.
Giancarlo Pallavicini e-mail 30.10.2013