Perestroika

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

    PERESTROJKA

    Academia edu

    I Home Analytics Giancarlo Pallavicini Papers

    Search People, Research Interests and Universities

     La prima attestazione nel quotidiano “la Repubblica” è di quest’anno; se ne parla in un articolodel 26 febbraio, dal titolo "Una lapide sull’era di Breznev", in cui un anonimo corrispondente da Mosca traduce il frammento di un discorso di Mihail Sergeevic Gorbacëv pronunciato durante il ventisettesimo congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), di cui il futuro Nobel per la pace (1990) era allora segretario: «la situazione è tale che non possiamo limitarci miglioramenti parziali. È necessaria una riforma (“perestrojka”) radicale del meccanismo economico».

    Il termine aveva fatto il suo ingresso nel linguaggio ufficiale sovietico un paio d’anni prima con il predecessore, Konstantin Chernenko, il quale, «parlando al plenum del Comitato Centrale nel febbraio 1984, {aveva sostenuto} la necessità di una “seria ristrutturazione” (perestrojka) dell’economia sovietica» (Mammarella, 1990, p.134). Avviata nell’estate del 1987, l’anno in cui di peresrojka si parlerà in tv e si leggerà sui giornali quasi quotidianamente (cfr. DPN, 1989, s. v. perestrojka),  lstagione della “ristrutturazione” – che conterà fra i suoi protagonisti anche l’economista italiano Giancarlo Pallavicini, ingaggiato come consulente occidentale dal governo sovietico – si porrà come obiettivo una riforma radicale del meccanismo economico e politico; ispirata al principio della glasnost  (altra parola chiave del riformismo gorbacioviano, anche questa documentata per la prima volta nel 1986 dalla “Repubblica”), cioè a una maggiore trasparenza e pubblicità nella gestione della cosa pubblica, si spera che conduca a un miglioramento delle condizioni di vita del popolo russo e a una palingenesi del socialismo sovietico,ormai a un passo dal collasso. Dietro la parola perestrojka si può infatti leggere in filigrana la prima ammissione, da parte della nomenklatura, del fallimento di quell’esperienza politico-statuale tutta novecentesca indicata normalmente con l’espressione "socialismo reale". Benché le riforme, che nel 1989 saranno ancora di là da venire - Chiesa, Medvedev (1989, p. 365) - concluderanno la loro Cronaca affermando che «la perestrojka è un lungo cammino».

     

  • INTERVENTI E REPLICHE

 

I ritardi di Gorbaciov nelle privatizzazioni Non vi è dubbio che «Gorbaciov avrebbe dovuto riconoscere sin dall' inizio la proprietà privata dei mezzi di produzione», come osserva Sergio Romano sul Corriere del 4 luglio. E infatti a questo pensò Gorbaciov nel costituire, nella seconda metà degli anni ' 80, un' apposita commissione della quale feci parte in qualità di primo consulente occidentale del governo sovietico per la riforma dell' economia. Alla commissione venne affidata la predisposizione di una disciplina antimonopolio di immediata applicabilità e come premessa per la privatizzazione alla quale io mi opposi, con la motivazione che nell' Urss tutto era monopolio e non si poteva scombinare l' assetto produttivo/distributivo senza una possibile alternativa. Tra l' altro mancava una qualsiasi esperienza manageriale di libero mercato e non esistevano business school, come annotato su queste colonne. E fu la Bocconi con Gabrielli e lo scrivente a muovere i primi passi in questo senso. Ricordo che, alle motivazioni da me addotte sull' impossibile eliminazione immediata dei monopoli, venni ripetutamente esortato da Leonid Abalkin, primo vice Primo ministro, a non fare politica e fu difficile far comprendere che per me quella era economia. Seguì una pausa di tre giorni nei lavori della commissione, dopo la quale il coordinatore Skopovski mi comunicò che le mie esortazioni alla gradualità li avevano convinti perché «avevano capito che io amavo il loro popolo». Nel contempo mi donò una pubblicazione d' arte, con iscritto «il tempo ci dirà se avremo avuto ragione». Purtroppo e forse anche per questo Mikhail Gorbaciov si trovò in difficoltà e venne poi Boris Eltsin e tutto il male che seguì, con l' accelerazione eccessiva del cambiamento, la consegna delle ricchezze del Paese agli amici oligarchi e l' anarchia legislativa. In pochi anni l' aspettativa di vita, che era aumentata all' avvio della perestroika, si ridusse bruscamente a testimonianza del caro prezzo fatto pagare alla popolazione. Giancarlo Pallavicini Accademico delle Scienze della Federazione Russa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

 

 

Leonid Ivanovich Abalkin

Leonid Ivanovich Abalkin (Russian: Jleomiu IIB HOSnv A6anami; 5 May 1930 — 2 May 2011) was a Russian economist. He was born in Moscow and became director of the Institute of Economics of the USSR Academy of Sciences in 1986. A member of the Supreme Soviet of the USSR with special responsibility for economic affairs.

He later worked as an advisor to Presidents Mikhail Gorbachev and Boris Yeltsin, and was the second-in-command of Premier Nikolai Ryzhkov's government.

Under Gorbachev he was one of the major advocates of rapid economic reform, with the consultancy of the Italian economist Giancarlo Pallavicini, and in 1998 became a member of the Economic Crisis Group.

Most of his published writings concern the theoretical problems of political economy under socialism.

Abalkin was president of the International N. D.Kondratiev Foundation; Giancarlo Pallavicini was vice president.

 

Upon hearing of his death, Russian President Dmitry Medvedev stated: 
"Mr Abalkin was one of the figures at the origins of Russia's transformation to a market economy and did much to establish new economic mechanisms. A scholar known all around the world, Academician Abalkin had deserved influence in the Russian and international academic communities."

FRACPRESS, Harding Ozihel (Ed.), Printed in U.S.A., U.K., Germany, 2011

 

Leonid Abalkin

Leonid Ivanovich Abalkin (Moscú, 5 de mayo de 1930 - 2 de mayo de 2011) fue un economista ruso que llegó a ser director del instituto de economía de la Academia de Ciencias de la URSS en 1986. 

Posteriormente trabajó como asesor de los presidentes Mikhail Gorbachev y de Borís Yeltsin, con el premier consultor occidental del Gobierno Soviético para la reforma econòmica el economista Giancarlo Pallavicini. Bajo el mando de Mikhail Gorbachev fue uno de los máximos defensores del crecimiento rápido de la economía y en 1998 se convirtió en miembro del grupo anticrisis económica.

 

 

 

Round Table 75 Milano "Cinque Giornate" in data 1 Marzo 2019

 
L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, vestito elegante
L'immagine può contenere: 4 persone, persone sedute, tabella e spazio al chiuso
L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiuso
L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiuso
+6
Round Table 75 Milano "Cinque Giornate" si trova qui: Ristorante Valentino Legend.Segui
Negli anni Ottanta Giancarlo Pallavicini è stato il primo fra gli occidentali a sussurrare all'orecchio di Michail Gorbacev, potente leader dell'Unione Sovietica, quelle che poi sarebbero passate alla storia come Perestrojka, le riforme politico-economiche che hanno per sempre cambiato il volto del Grande Orso.
Oltre trent'anni dopo, la Round Table 75 V Giornate di Milano ha avuto l'onore di averlo come ospite relatore nella conviviale del 27 di febbraio, organizzata in collaborazione con la Round Table Italia Prima Zona e con la Round Table 4 di Piacenza. E in compagnia degli amici delle Tavole di Torino e Faenza, del Rotaract di Milano e delle Ladies Circle di Milano.
Economista, manager, scrittore e accademico, Pallavicini é stato anche pioniere delle teorie del marketing e della responsabilità sociale d'impresa. 
Un pezzo di storia vivente che, pur avendo preso in prestito solo per una sera, custodiremo per tutta la vita