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13 Feb
 
 

Penso all'iniziativa per la "Carta di Milano" sul futuro del mondo, cui ho partecipato sabato 7 dicembre, che nell'Expo 2015 avrà una platea globale, nella quale ha brillato l'intervento di Papa Francesco. Bellissima la sua enunciazione che la terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri genitori, ma ci è data in affitto dai nostri figli, cui renderla avendola curata e custodita. E' quanto basta per capire che il nostro attuale comportamento, con l'elevato inquinamento, l'effetto serra e quant'altro non asseconda tale enunciazione, nella ricerca del massimo sfruttamento economico possibile, e pone persino in discussione il diritto dell'uomo, prima "agricola", poi "faber" ed ora "coniunctus" (passando per "ludens") ad intervenire sull'ambiente per finalità diverse dal miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni. Di tutte le popolazioni!

24 Gen

In vista delle elezioni di domani nella Grecia, il cui esito può rappresentare un difficile passaggio per l'Europa, viene da pensare che i futuri sviluppi possono anche riservarci sorprese se non si rafforza di molto l'Unione politica. Infatti, abbiamo una moneta comune, l'Euro, che richiede una Politica economica comune, in buona parte delegata all'Europa, peraltro con eccessivo anticipo rispetto alla realizzazione dell'Unione politica.  Ma le diversità delle situazioni nei singoli Paesi, ed i conseguenti diversi obiettivi della Politica economica, non consentono scelte comuni, ancorché assunte con la maggioranza dei consensi, perché ciò che va bene per alcuni Paesi non va bene, anzi danneggia, altri Paesi. Come tutti sappiamo, la stabilità di Paesi come la Germania, del tutto giustificabile per tale Paese, danneggia Paesi, come la Grecia e  l'Italia , che debbono puntare sullo sviluppo. A lungo andare si produce una spaccatura anche nell'opinione pubblica e prendono forza gli euroscettici. Ma, soprattutto, va tenuto presente che, in una situazione economicamente aperta come l'Unione Europea, l'eccesso di zelo nel perseguire un obiettivo qualsiasi della Politica economica (stabilità o sviluppo, ad esempio), non solo danneggia gli altri fondamentali obiettivi, come lo sviluppo, ma, a lungo andare, impedisce pure la realizzazione dell'obiettivo perseguito con zelo eccessivo. Occorre infatti mantenere un inderogabile equilibrio. Ma per raggiungerlo necessita mediare tra istanze diverse. Compito che attiene alla politica, nel senso nobile del termine, cui compete di conciliare al meglio le diverse istanze. Ma l'Unione europea è in grave ritardo nell'Unità politica e non è istituzionalmente in grado di svolgere questo ruolo. Ogni Paese membro, sia pure in misura diversa,  è restio a cedere potere all'Unione Europea e ciò rende difficile il raggiungimento di un'Unità politica,  senza la quale andranno aggravandosi gli squilibri fra Paesi e si alimenteranno atteggiamenti avversi all'Europa. A lungo andare potrebbero finire col frenare lo stesso processo integrativo delle economie, a suo tempo intrapreso dai Padri fondatori (tra i quali ricordiamo De Gasperi, Adenauer, Monnet, Schumann e Spinelli) proprio come mezzo per raggiungere l'Unione Politica, ancora tutta da realizzare. Da tempo la Germania, in primo piano, e alcuni altri Paesi sono avvantaggiati dallo stallo dell'Unità politica, ma non potrà durare così  all'infinito neppure per loro: su tutti incombono la dimensione e gli sviluppi geopolitici della globalizzazione, che nessun Paese europeo è in grado di affrontare da solo, neppure la ricca Germania, che dovrà guardare più avanti di quanto non abbia sino ad ora fatto.

 

23 Gen

Già iscritto il 5 dicembre u.s. ed erroneamente cancellato

 

Una strana riflessione.

Ci muoviamo in tre dimensioni.O almeno così crediamo sulla base di percezioni fisiche e della dimostrabilità oggettiva. Ma alcune teorie ed in particolare la "teoria delle stringhe" ci parla di altre dimensioni, di stringhe e anelli di materia primordiale avvolgentisi in più dimensioni (10 o 12). Sulla carta esiterebbero, ma per dimostrarlo oggettivamente, secondo i criteri galileiani, occorre un acceleratore lungo anni luce, che non potremo mai costruire. Negli ologrammi, che con giochi di luce compongono immaginarie figure, va affacciandosi l'esistenza di altre dimensioni. 

Tutto ciò fa riflettere e ci presenta una realtà, non del tutto circoscritta alle tradizionali dimensioni percepibili, ma che va oltre, anche se questo oltre non riusciamo ancora a capirlo e dimostrarlo concretamente. Penso ai "quanti" della meccanica quantistica, si sa che ci sono, se ne conosce la distanza da un dato punto, ma non si riesce ad individuarne la posizione. 

Tutto ciò mi induce ad allargare la dimensione del mio sentire, per intuire l'esistenza dell'"oltre" le dimensioni riconosciute nell'attuale stato della scienza come tale e della 
tecnologia al momento disponibile. E mi sovviene il pensiero che ciò che chiamiamo sentimenti sia anche la percezione delle altre dimensioni che sappiamo esistono, ma non possiamo ancora dimostrarle. Pensiamo, ad esempio, al senso estetico, al bello, al buono, che risultano dalle interazioni fra diverse dimensioni, alcune ancora ignote. Lo stesso Amore, è solo un sentimento od un assieme di percezioni, che vanno oltre le dimensioni ad oggi dimostrate. 

Non sonoun sostenitore delle manifestazioni del magico, che per certi versi non escludo, ma non posso non allargare il mio pensiero e ammettere, anche solo intuitivamente, che siamo parte di una creazione che va ben oltre i limitati confini della nostra percezione fisica. Se la molecola di ammoniaca, fino a che rimane tale e non si scompone negli elementi costitutivi, vibra centinaia di migliaia di volte al secondo (non ricordo il numero esatto) indipendentemente dalla temperatura e pressione alla quale è sottoposta, ogni persona o realtà complessa del creato non può non essere destinata ad un grande ruolo. Forse a quello che Papa Francesco indica per tutti nel Paradiso, come oggi ho scritto nel blog precedente.