DON SANDRO MOTTADELLI E DON GIUSEPPE MAGGIONI
AL MADONNINO DI DESIO
Il lunedì di festa patronale, detto "il Madonnino" in quel di Desio, i sacerdoti che qui hanno svolto parte del loro ministero, concelebrano l'Eucaristia. Un momento di particolare significato spirituale, che ai parrocchiani consente anche di incontrare, dal vivo, figure quasi sempre relegate nella memoria. Una nutrita schiera di personaggi e volti alquanto diversi. Una specie di quadreria, composta dalle figure dei nostri preti, che ciascun parrocchiano ha dentro di se. Ogni figura interpretata a modo proprio. Non attraverso giudizi, ma impressioni difficilmente paragonabili tra di loro. Pensiamo, in tempi recenti, a confrontare il dinamismo di un Don Luca Raimondi con il misticismo di un Don Costante Pastori: non è possibile.
Peraltro, noi vediamo le opere dei nostri preti, ma non vediamo molto di ciò che le ispira. Le motivazioni interiori del loro operare, ciò che riguarda l'intimo rapporto fra ogni creatura e il Padre e fra il Padre e ciascuno di loro e di noi.
Visto che in queste settimane la Comunità parrocchiale ha ricordato i genetliaci di Don Sandro Mottadelli e Don Luca Raimondi, da tempo attivi in Desio, mi viene spontaneo pensare all'immagine che di loro va sempre meglio delineandosi nella mia personale quadreria, e non solo mia, dove sono accomunati da un particolare rilievo e da una analoga connotazione..
Sia in Don Sandro sia in Don Giuseppe si nota un' intenzione di servizio alla Chiesa, che sembra costituire il "leitmotiv" del loro operare. Non sembrano cercare altra affermazione se non quella vocazionale che li ha portati al sacerdozio. In modo diverso, con percorsi e funzioni differenti, ma sempre orientati al servizio
alla Chiesa e non al loro personale successo, ad un ricercato consenso, a carriera o fama.
Molti altri aspetti potranno concorrere nel definire le immagini che di questi nostri due sacerdoti manterranno viva la considerazione dei loro parrocchiani. Ma a me viene in risalto l'aspetto della loro dedizione alla Chiesa, anziché a loro stessi, perché questa loro scelta è un esempio per noi tutti.
Festa del Madonnino: debbo vincere la tentazione di scegliere a caso quello che farò nella settimana, tante sono le cose che mi aspettano. Sarebbe divertente, date le consuete scelte prioritarie, dettate quasi istintivamente dall'interesse per questa cosa o per quell'altra e , quindi, da quello che più mi confà. Ovviamente, senza misurare l'impegno, in termini di tempo o di fatica. A ben pensare, ho sempre fatto quello che più mi aggrada, che è sempre ispirato al meglio, almeno nelle intenzioni, essendo disposto a pagarne il prezzo. Questo mi motiva e mi gratifica dal non aver realizzato la mia vocazione di "lazzarone", ormai mancato. Un meglio che oltre alla pratica quotidianità, si ispira a moti d'anima, a valori dei quali sento la presenza quasi fisica, come membra del corpo.Certamente mutuati dall'ambiente familiare e sociale e dall'ambito culturale che vivo, ma ai quali ho aderito, dapprima con la mente, e poi gradatamente sostanziatisi nell'operare, sino a caratterizzare la mia persona: tra un assoluto voler essere e un più limitato poter essere, che tuttavia non è mai rinuncia al meglio, ma solo l'accettazione di un limite. Che ha il senso dell'umano e fa guardare oltre, in un'adesione al misterioso disegno del Creatore, per me come per ogni altra persona e cosa, che allarga il mio respiro al Mondo intero nella sua dimensione concreta, anche se in gran parte ignota, all'Universo ruotante in dimensioni solo intuite, ancorché non percepibili. Come per ogni creatura, sono parte di un tutto, di ciascuno e di ogni cosa. Parte di ogni respiro o pensiero umano, come di ogni vibrazione del cosmo. Pur nel mio accettabile piccolo!
Papa Francesco in Corea ha richiamato i grandi temi dell'umanità ispirati all'Amore del Padre ed alla libertà "che apre ad un modo nuovo di considerare le realtà terrene, la libertà di amare Dio e i fratelli e le sorelle con un cuore puro...".
Ha pure invocato un rinnovamento spirituale e culturale che combatta il materialismo e respinga "modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginazione...".