G. Pallavicini
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Postulazione per Chiara Lubich Beata
Domenica 10 Novembre nella Cattedrale di Frascati si svolgerà la Postulazione per la beatificazione di Chiara Lubich. Anch'io sarò tra gli invitati e vi andrò portando nel cuore tutti quelli che ho conosciuto nel Movimento dei Focolari - Opera di Maria, dai più impegnati ai simpatizzanti. Con loro accomunato nel ricordo e nell'adesione alla spiritualità instillataci da Chiara e da quanti si sono con Lei impegnati a vivere ed a far vivere il Vangelo.
www.giancarlopallavicini.it/economia/economia-di-comunione
Intelligenza umana e artificiale
Dal mio blog
INTELLIGENZA UMANA E ARTIFICIALE
Ho redatto in un intero giorno di accelerato lavoro e spedito alla Fondazione Internazionale N. Kondratieff, presso l'Accademia delle Scienze di Mosca, la mia relazione alla XXVII Lettura "Nuova politica economica per la Russia e il Mondo". Essa titola "Una verifica dell'economia e della finanza come dottrina e come prassi". Consapevole delle innovazioni nell'intelligenza artificiale, tipo Industria 5.0, che consentiranno agli oggetti di dialogare tra di loro, sorretti da chips che contengono una quantità di informazioni impossibile alla mente umana, mi è parso inevitabile andare "oltre" la normale razionalità, forse come via di fuga da una possibile condizione futura di inferiorità rispetto alla macchina e come esigenza di ricuperare una sensazione di centralità della categoria umana, cui appartengo, anche come riflesso della scintilla di divino assegnatale dal Creatore.
In argomento riproduco l'ultima delle pagine di cui si compone la suindicata relazione.
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Non voglio fare l’indovino. Ma tenendo conto del cambiamento che il mio vissuto ha registrato, risulta una dinamica accelerata, per interpretare la quale non basta guardare al passato ed al presente per immaginare il futuro, ma occorre prevederlo andando oltre la razionalità tradizionale, per attingere all’intuizione.
Questo richiama facoltà che vanno oltre, che un tempo erano e ancora oggi sono relegate concettualmente al magico, mentre sono destinate ad assurgere a un ruolo che coinvolge, con la ragione, anche altre capacità dell’uomo singolo e collettivo.
Uno sviluppo che l’umanità sembra voler traslare sulle applicazioni tecnologiche, anziché farlo proprio, per le opportunità di profitto offerte a chi promuove tale sviluppo.
Ma l’umanità già oggi è più sapiente e avanzata di quanto mostrano le applicazioni tecnologiche.
Lo dimostra il limite del 5% nel quale è oggi relegata l’applicazione tecnologica delle scoperte scientifiche già realizzate dall’umanità nei massimi sistemi, come nell’infinitesimale.
Occorre una visione nuova dell’umanità, che la distingua più nettamente dalle imitazioni della sua intelligenza e dalle connesse capacità di comunicare e trasferire nello spazio e nel tempo. Soprattutto, che ricuperi, ove occorra, e promuova la centralità dell’uomo, che deve informare gli indirizzi futuri.
Un’istanza che è soprattutto culturale, in grado di sostenere quei fermenti e stimoli che possono addurre ad un’illuminata intuizione dei percorsi utili all’umanità, alimentati da una crescente e più avveduta innovazione in favore suo e del ruolo che la Creazione le ha assegnato.
Siamo già troppo condizionati dagli algoritmi che scelgono quello che ci appare sul computer, disposto per noi sulla base di quello che abbiamo cliccato in precedenza. Ma in tal modo ci si attarda sugli interessi del passato, secondo come l’algoritmo li interpreta, e ostacola o addirittura annulla la nostra proiezione, individuale e collettiva, verso altri interessi che vanno al di la del contingente.
Rischiamo di finire tutti al servizio dell’attuale tecnologia informatica interattiva e chissà di cos’altro nel futuro. La macchina è stata creata per servire l’uomo, ma l’uomo rischia di diventare un servitore della macchina, come passivo utilizzatore di prodotti e servizi.
Come l’Angelus Novus, di Paul Klee, l’Angelo della storia, così definito dal filosofo Walter Benjamin in anni lontani, che si libra al di sopra delle macerie che vanno accumulandosi ai suoi piedi , che lui vorrebbe arrestare, ma non può perché il vento gonfia le sue ali e lo spinge lontano. Come l'Angelo, anche noi in uno slancio innovatore dobbiamo guardare con occhi nuovi le vicende e le strutture del passato, per valutarne responsabilità e valori da trasferire nel futuro che avanza veloce, mentre il presente sfugge e il passato si fa subito remoto. Con opportune intuizioni dobbiamo avviarci ad un nuovo rinascimento che ponga al centro l'uomo e contemperi gli obiettivi dell'economia con le istanze morali, etiche e sociali e del connesso ambiente culturale e naturale. Avendo comunque presente che tutto ritorna, ancorché cambiato in meglio o in peggio, a riproporre la dicotomia tra essere e poter essere, da me inizialmente accennata e che va sempre affrontata con ottimismo e senza rimpianti, come suggerisce il vecchio detto cinese “Quando tramonta il sole non piangere, perché le lacrime ti impediranno di vedere le stelle”.
Ospedale Moyi mwa Ntongo di Kinshasa
Il programma di ricostruzione delle strutture, danneggiate dal crollo del silos ubicato nell’area adiacente all’ospedale, prosegue come da programma, nonostante qualche
difficoltà connessa al mancato utilizzo dell’ammontare residuo dell’elargizione del Ministero degli Esteri del Lussemburgo, in quanto destinato ad interventi urgenti e
non per la ricostruzione.
A sanare questa carenza è intervenuto, in data 18 Ottobre c.m., il trasferimento bancario di 70.000 Euro ad integrazione di quanto già disposto in precedenza.
Ringraziamo la Provvidenza, anche per la gioia procurata a Damien Kasereka e agli altri amici focolarini impegnati nella virtuosa assistenza umanitaria a Kinshasa. Basti considerare che il Congo figura tra i Paesi a più elevata perdita di gestanti e neonati e che nel Reparto Maternità di Moyi mwa Ntongo, di recente avvio, sono nati già 1.080 bambini senza decesso alcuno, in osservanza dell'impegno che "nessuno perda la vita nel donare una vita".