05 Dic

A proposito di Paradiso

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 Un amico/a, che ringrazio, mi ha scritto su Facebook per
condividere i miei due ultimi post, con una riserva sul richiamo al Paradiso. Debbo a loro il perché ho scritto del Paradiso, precisando sin d'ora il loro buon diritto a non condividerlo. 
A lui/lei propongo di toccare bene il primo oggetto che hanno a portata di mano, poi di incrociare bene le dita di entrambe le mani stringendole un po. Dunque l'oggetto e tu stesso/a esistete. Non importa di quanta energia/materia sei fatto/a: CI SEI. Ma questa energia materia da dove viene? Sono possibili solo due ipotesi: o è
sempre esistita; oppure ha avuto un inizio nel niente più assoluto di prima. Non conosco una terza ipotesi. Ma se questa energia/materia è eterna, ha il senso di Dio in se stessa. Se invece ha avuto un inizio nel niente,qualche volontà che è al di sopra di tutto, del tempo, dello spazio, del nulla, l'ha creata. In un caso o nell'altro esiste un ordine superiore. Che noi chiamiamo Dio.
Ma se vi è questo Dio, nel cui ordine la molecola di ammoniaca vibra centinaia di migliaia di volte al secondo, come già ricordato in un mio precedemte blog, e le supernova esplodono scaricando in un secondo un'energia pari a quella sviluppata nell'intera vita di 10 miliardi di stelle simili al nostro sole, nulla può avvenire per caso. E se Tu e io siamo nati in questa epoca, magari in una famiglia credente, ci sarà un motivo, un disegno del Creatore, al quale aderire, anche se io raramente ci riesco. 
Da ciò deriva il pensiero di un dopo, che io ho indicato nel Paradiso ma che può essere anche altro. Se consideri le diverse vicende di ogni persona che hai incontrata, caratterizzate in modo così diverso talvolta sin dalla nascita (pur tenendo conto che ciascuno ha un suo modo di vivere la gioia o la sofferenza), non puoi evitare di
pensare ad un seguito che rimetta equilibrio (vi è chi immagina una compensazione).
Verrebbe da dire che se non ci fosse questo dopo, non ci sarebbe Dio, dato che non può essere ingiusto. Ma allora, date le ipotesi già
dette, non ci saremmo neppure tu e io. 
Con l'auspicio di aver assolto il mio debito d'informazione nei tuoi confronti, mi è caro esprimerti tutta la simpatia possibile.

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