08 Gen

Povero e tremante Bambinello - Desio negli anni 1930

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Memore del passato, qui a Desio, negli anni 1930 e ancora nell’eco dell’atmosfera natalizia, testé vissuta, mi è caro riprodurre un mio brano pubblicato nel 2002 nel Notiziario della Parrocchia centrale, ora ripreso dal “Giornale di Desio”, alla pag. 64 del numero di questa settimana, che ricorda come esso sia apparso anche nel sito ufficiale di Papa Francesco ed in altri Suoi siti, pure tradotto il lingua spagnola. Un’occasione per riconoscersi nel tempo che fu, così definito dal nostro Monsignor Carlo Sironi, per noi datati.

Natale: povero e tremante bambinello (negli anni 30, in Desio)

(dal mio blog in www.giancarlopallavicini,it)

Si usciva di casa, in Via Spinelli, al richiamo delle campane per la Novena di Natale. La strada era scura, ma con la brina che luccicava all'approssimarsi del fascio di luce dei pochi lampioni gialli. Nella roggia l'acqua scorreva silenziosa. La mano nella tasca, al riparo dal gelo talvolta pungente, stringeva un pezzetto di pane che, sbocconcellato, avrebbe dato gioia al ritorno: l'unica concessione prima della cena.

Superato il Pontello della "Bruna", si andava verso la piazza. Alla sinistra la mole della Basilica ombreggiava nel cielo, ormai quasi buio, ma al suo interno era già un brillare di lampade e di molte lunghe candele sull'altare, che davano risalto all'oro dei paramenti ricchi di colore.

In prima fila noi bimbi, nell'attesa trepidante di ascoltare, tra le letture, le parole "povero e tremante bambinello", con le quali la tenerezza del Pargolo scendeva dolce in noi e con essa restavamo sino allo spegnersi fumigante dell'ultima candela, propiziato dall'addetto col lungo spengitoio. Intuivamo che da grande quel Bambinello avrebbe continuato ad amarci tutti nel Suo cammino tra fuga in Egitto, parabole da noi avvertite più nell'azione che nel significato, forse appena sfiorato, e luminosi miracoli, sino alla gioia delle Palme, cui doveva seguire il tremore del Getsemani e poi il dramma del Golgota.Sensazioni che calavano in un mondo radicato nelle figure familiari, che avremmo presto incontrato attorno al parco, ma sicuro desco, nel tepore della casa. 

Poi il brano letto dalla mamma o la ripetuta favola di sempre o, magari, l'ultimo maneggiare discreto di bigliette colorate e figurine, che già avevano occupato buona parte del giorno. Tutto, infine, si concludeva rapidamente, nell'eco ovattata del Rosario, col capo reclinante verso un sonno sereno nell'attesa certa del nuovo giorno.

"Povero e tremante bambinello", questo passaggio quasi materializzava l'immagine riccioluta dell'iconografia più classica, che partecipava della quotidianità nelle case, assieme alla Madonnina di gesso, al Sacro Cuore o anche a Maria Bambina, fasciata e sempre protetta da una campana di vetro, a testimoniare una Fede ricevuta e quotidianamente confermata nel duro lavoro, con i suoi ritmi abituali, e la discreta, ma vigile, attenzione ai vicini nei vecchi cortili e nelle ampie corti.

Chissà se nell'imminente novena del Natale 2002 tutto può accendersi come allora negli occhi sgranati di un bambino! Per noi anziani quel Bambinello è ormai in Croce; porta i segni del Suo cammino, che dalla Natività, giunge al Sacrificio, tanto più vicino, quest'ultimo, al sentire di chi ha vissuto, ancorché memore della tenerezza del povero e tremante bambinello.

Questa tenerezza è però capace di rimuovere il sedimento di un vissuto anche a lungo disattento e di ravvivare il luccichio di una speranza che si alimenti della Natività. Essa ha portato Dio all'uomo e l'uomo a Dio, con la Redenzione e la Resurrezione.Dovrebbe bastare per dare spessore al presente di ciascuno ed aprirlo al futuro nella pienezza e nella forza dell'essere nati e del cammino che ci attende con Cristo Gesù, vero Uomo e vero Dio.

Giancarlo Pallavicini

Grazie per il tuo primo commento

17:05�Papa Francesco�A Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ���Ciao Giancarlo Pallavicini,�ho ricevuto e pubblicato il tuo primo commento sul mio blog all'articolo:�Come Contattare Papa Francesco�Graziee arrivederci!

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Papa Francesco

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