Post Facebook di DON GIORGIO OSB in data 18.02.2017
ESISTERE PER GLI ALTRI E' "TAGLIARE LA STRADA" AL PROPRIO TIRANNICO "IO"
..L'essere cristiani denota essenzialmente il passaggio dall'essere per se stessi, all'essere gli uni per gli altri....Di conseguenza la decisione fondamentale per il cristianesimo, la sua accettazione senza riserve, comporta lo scardinamento della posizione accentrata sull' "io", e al contempo l'annessione all'esistenza di Gesù Cristo, che è completamente dedita al tutto. La stessa cosa viene espressa dal programma che invita l'uomo a "seguire la croce", che non indica affatto una devozione privata, ma è invece polarizzato sull'idea fondamentale che l'uomo, lasciandosi alle spalle le posizioni arroccate tranquillamente sul proprio "io",
esca da se stesso, per seguire il crocifisso ed esistere per gli altri appunto incrociando e tagliando la strada al proprio tirannico "io"..
Commento di GIANCARLO PALLAVICINI
Non si può che condividere, essendo tutti più o meno impegnati a contenere il nostro "particulare" di guicciardiniana memoria. Talvolta assunto a "idoletto" in noi. Peraltro ciò che si compie, anche quando è cosa buona, se è motivato dal nostro "io" finisce con noi. Non ha la grazia della stessa cosa fatta per aderire all'Amore di Dio, che può esercitare effetti traslativi su tutti e tutto. Andrebbe anche tenuta presente l'illusorietà del ritenerci "protagonisti", quando siamo solo "comparse" in grado di aderire, più o meno bene, alle circostanze in cui ci imbattiamo, che non dipendono dalla nostra volontà. A partire da quando, dove e come siamo nati, siamo stati educati, siamo cresciuti, Lui si è rivelato a noi e via dicendo. Ben detto, quindi, caro Don Giorgio, sulla necessità di orientare, anche comunitariamente, l' "io" al "noi", nelle azioni e nelle stesse preghiere, fiduciosamente consapevoli che il Creatore conosce bene ciascuno di noi e ciò che meglio confà al nostro essergli seguaci.