28 Ott

Presentazione collezione archeologica

In Blog
Written by 

Mi è caro esprimere l’intimo mio compiacimento per tutto ciò che favorisce la fruibilità dei reperti archeologici della collezione che porta il mio nome, da me amati singolarmente e nel loro insieme. Collocati qui a Trequanda, anziché in altre aree, nella ricerca di una contestualizzazione nel territorio ospitante, che contribuisca alla valorizzazione culturale del luogo, essendone a loro volta valorizzati.

Plaudo quindi a promotori e realizzatori di questa pubblicazione, che si avvale della sensibile competenza delle personalità istituzionali ed accademiche che firmano le sintetiche, ma esaustive note che introducono, descrivono e accompagnano la conoscenza della collezione e di alcuni tra i reperti più significativi di cui essa si compone. E ciò contestualizzandone l’azione nel territorio di Trequanda, dalla sua storia antica, di cui esso conserva diversi richiami, sino alla contemporaneità.

Quest’ultima favorita pure dalla presenza, nel Plesso Museale di Trequanda, del Museo della Terracotta di Petroio, così vicino alle particolarità produttive del territorio, nonché della Raccolta di arredi sacri a Castelmuzio, a testimonianza di una fede antica, cui è auspicabile si accompagni, in un prossimo futuro, l’esposizione della vasta raccolta mineralogica e di quella paleontologica, di cui dispone il Comune.

Un assieme che mi induce a ricordare la dicotomia attribuibile ad un Museo, immaginabile, da un lato, come una “finestra chiusa”, e , dall’altro lato, come un “balcone aperto” sul territorio circostante.

Una finestra chiusa, con il chiarore di un lume dietro le persiane, che lascia intuire la luce che promana dai materiale esposto  e che richiama il poemetto in prosa “Les fenêtres” di Baudelaire e il suo pulsare della vita, oltre la finestra chiusa, nello spazio illuminato da una candela.

Ma, ancora di più, un balcone aperto, spalancato sull’ambiente circostante. Non tanto per guardarvi dentro, quanto, e soprattutto, per traslare all’esterno il messaggio che proviene  a noi dai reperti esposti, in un avvilupparsi di arte e storia, che si connette col territorio, per riconoscerne i segni di una dinamica culturale, estetica e ambientale. Talvolta al presente, talaltra rimarcando le mutazioni intervenute e lo scorrere delle epoche.

Nello specifico di Trequanda, dal Museo, coi suoi reperti villanoviani, etruschi e romani, che riflettono da vicino la realtà storico-culturale ed  estetica di quest’area, possiamo intuire e apprezzare meglio le sue antiche radici.

Da affezionato collezionista, mi è quindi doveroso esprimere un grazie a quanti, con capacità e impegno, si sono adoperati per la realizzazione del museo e sono oggi attivi nel favorirne la fruizione: dall’Amministrazione Comunale, alla Soprintendenza Archeologica, al connesso Museo Archeologico di Chianciano Terme, al Sistema Museale Senese, ai valenti professionisti e studiosi impegnati nell’opera, cui è doveroso aggiungere le istituzioni che hanno sostenuto, anche finanziariamente, l’ambita realizzazione museale, nonché la cittadinanza tutta, che ha dato ampia prova di sensibilità culturale e di virtuoso e concreto impegno.

 

 

 

 

Read 1091 times
Login to post comments
Home Blog Presentazione collezione archeologica