06 Gen

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

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Ho aderito ad una serata su "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", come dal testo qui riportato.

Caro Don Giuseppe Corbari,
eccoLe la nota "Pane: cibo eletto e simbolo di civiltà", di cui Le ho detto. Essa presenta le anomalie che conseguono ad un errato percorso dell’economia e degli stili di vita, quando prevale un orientamento troppo individuale e scade l’attenzione agli altri, con l’affievolirsi del senso di appartenenza.
E ciò partendo dal Pane, emblematico del cibo e di ciò che è utile all’umanità. Ne deriva che “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” è invocazione anche per la quotidianità individuale, ma ha in sé tutta la comune origine dell’umanità. Essa riguarda col pane, ogni dono o grazia del Signore. E nella condivisione afferma 
l’adesione del credente al “sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”, non solo come invocazione del Suo diretto intervento, ma pure come istanza ad essere ispirati in adesione dei nostri cuori alla realizzazione del Suo Regno. 
Da cui dovrebbe conseguire un atteggiamento che non privi la nostra invocazione del suo significato di condivisione con gli altri. Ma le vicende del passato e le turbolenze dell’attualità mostrano la poca adesione dei comportamenti alla virtuosità della preghiera.
La relazione “Pane: cibo eletto e simbolo di civiltà” è stata da me predisposta nell’ambito di una ricerca che ha coinvolto 52 tra Università e Centri di studio, coordinati presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ed è stata presentata all’Auditorium dell’Expo il 9 maggio u.s., Giornata dell’Europa, ad iniziativa del Parlamento Europeo. Essa è reperibile nel mio sito al link http://www.giancarlopallavicini.it/economia.
Vi sono allegati una nota presentata all’ONU Unesco anni addietro, che è tra la documentazione considerata per l’approntamento della “Laudato sì” (si veda da 138 a 141), e il lemma della Treccani riguardante una modalità di calcolo dei risultati non direttamente economici, riguardanti valori morali, etici, sociali culturali e ambientali.
Essa è applicata soprattutto all’estero e nelle imprese dell’Economia di Comunione, di cui al link http://www.giancarlopallavicini.it/economia/economia-di-comunione.
L’Economia di Comunione introduce le imprese ad un modo di correlarsi, per motivazioni spirituali, al “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Essa data dal 1991 ed è diffusa in tutti i Continenti.
E’ da notare che da qualche tempo anche l’attività d’impresa sembra aver capito che l’attenzione ai valori dell’uomo e del suo ambiente culturale e naturale, cosiddetta “responsabilità sociale d’impresa”,  è in grado di apportare valore, per gli affetti positivi sui portatori di interesse interni ed esterni all’impresa(stakeholders). 
Ma sul piano concreto ci si limita ancora ai pur apprezzabili codici etici e bilanci sociali, che sono spesso operazioni di maquillage.
Termino con un cordiale saluto, nell’attesa di vederLa Venerdi sera.
Giancarlo Pallavicini 
Desio, 18 Novembre 2015

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